Ludovico Pratesi
04/02/1999
descrizioni e appunti sul lavoro di loris cecchini / ludovico pratesi
Titolo dell'opera: No casting (derive) 1998. Esterno Giorno. Un signore di spalle, con una camicia a scacchi e un paio di jeans, sta spazzando con una scopa i bordi di un parco giochi, con uno scivolo e una struttura per arrampicarsi di tubi e assi di legno. Sullo sfondo, un paesaggio marino con alberi e cespugli. A sinistra, compaiono all'improvviso le sagome di due ragazzi che scendono dal cielo con una macchina volante (mongolfiera o deltaplano?).
1. Come al cinema / Le fotografie digitali di Loris Cecchini raffigurano inquietanti set cinematografici dove la realtà si mescola con la finzione, animati da ritratti fotografici di persone reali che si muovono in paesagi urbani ricostruit in studio con modellini giocattolo. Titolo dell'opera: No casting (insonnia) 1998. Esterno Note Panoramica sui tetti di una città visti dall'alto, bagnati dalle gocce lasciate da una pioggia recente. La luce di un lampione rivela su una terrazza la sagoma di un sonnambulo con una camicia da notte e i piedi scali, vicino ad una sedia ai piedi della quale si vede un'altra figura vestita e sdraiata per terra. 2. Dentro il Truman Show / 1 "playgrounds" proposti dall'artista sotto forma di lightboxes o di stampe digitali hanno lo stesso aspetto asettico e superreale della città di "Truman show", in bilico tra realtà e fiction cinematografica.
Titolo dell'opera: No casting (untitled) 1999. Esterno Notte. Al centro della scena una piscina rettangolare dai bordi di plastica trasparente, che rivelano la formazione di migliaia di bollicine. Sul bordo della vasca è appoggiata una semplice scala a pioli, su cui è seduta una persona che tiene un televisore appoggiato sulla gambe. A sinistra emerge dall'acqua una terrazza, con un'altra scala che conduce verso il fondo della vasca, appoggiata su un terreno aspro e sassoso. 3. No casting / Le opere esposte in questa occasione fanno parte del fortunato ciclo "No casting", una fase della ricerca di Cecchini iniziata nel 1997 dopo "Pause in Background", una serie di immagini dove la sagoma miniaturizzata dello stesso artista si muoveva, tra il fondo di un lavandino e il ghiaccio del freezer. Titolo dell'opera: No casting (furnitures for stage evidence) 1998. Esterno Giorno, In un parco è stata collocata una pila di mobili, forse per un imminente trasloco. Armadi, panche, comodini, un termosifone, una fotocopiatrice, perfino un letto. In cima a due cassettoni, un signore di spalle osserva qualcosa con le mani dietro la schiena, che reggono un ombrello. Una ragazza con un cagnolino al guinzaglio sembra chiamarlo, ma lui non sembra accorgersene. 4. Non-luoghi / In "No casting" l'artista propone un mondo totalmente artificiale, un non-luogo tecnologico dove persone, oggetti quotidiani, giocattoli e scenografie urbane sono elementi che concorrono all'elaborazione di un'immagine unica. Titolo dell'opera: No casting (zero zero level) 1998. Esterno Giorno.In primo piano un ragazzo con camicia e pantaloncini corti è seduto ai piedi di un palo, dopo aver lasciato la sua bicicletta. Sembra stanco, si sta riposando dopo una bella pedalata. Sullo sfondo si intravede la figura di un ragazzo seduto su una sedia, poi case e alberi. Il terreno é aspro e sassoso, la giornata è calda e assolata. 5. Oltre Jeff Wall / Se i lightboxes di Jeff Wall proponevano la magia di situazioni ricostruite con elementi reali, Cecchini si spinge oltre, verso quel "surrealismo digitale" che potrebbe costituire il primo avanposto dell'arte del terzo millennio.
Roma 18 ottobre 1999
1. Come al cinema / Le fotografie digitali di Loris Cecchini raffigurano inquietanti set cinematografici dove la realtà si mescola con la finzione, animati da ritratti fotografici di persone reali che si muovono in paesagi urbani ricostruit in studio con modellini giocattolo. Titolo dell'opera: No casting (insonnia) 1998. Esterno Note Panoramica sui tetti di una città visti dall'alto, bagnati dalle gocce lasciate da una pioggia recente. La luce di un lampione rivela su una terrazza la sagoma di un sonnambulo con una camicia da notte e i piedi scali, vicino ad una sedia ai piedi della quale si vede un'altra figura vestita e sdraiata per terra. 2. Dentro il Truman Show / 1 "playgrounds" proposti dall'artista sotto forma di lightboxes o di stampe digitali hanno lo stesso aspetto asettico e superreale della città di "Truman show", in bilico tra realtà e fiction cinematografica.
Titolo dell'opera: No casting (untitled) 1999. Esterno Notte. Al centro della scena una piscina rettangolare dai bordi di plastica trasparente, che rivelano la formazione di migliaia di bollicine. Sul bordo della vasca è appoggiata una semplice scala a pioli, su cui è seduta una persona che tiene un televisore appoggiato sulla gambe. A sinistra emerge dall'acqua una terrazza, con un'altra scala che conduce verso il fondo della vasca, appoggiata su un terreno aspro e sassoso. 3. No casting / Le opere esposte in questa occasione fanno parte del fortunato ciclo "No casting", una fase della ricerca di Cecchini iniziata nel 1997 dopo "Pause in Background", una serie di immagini dove la sagoma miniaturizzata dello stesso artista si muoveva, tra il fondo di un lavandino e il ghiaccio del freezer. Titolo dell'opera: No casting (furnitures for stage evidence) 1998. Esterno Giorno, In un parco è stata collocata una pila di mobili, forse per un imminente trasloco. Armadi, panche, comodini, un termosifone, una fotocopiatrice, perfino un letto. In cima a due cassettoni, un signore di spalle osserva qualcosa con le mani dietro la schiena, che reggono un ombrello. Una ragazza con un cagnolino al guinzaglio sembra chiamarlo, ma lui non sembra accorgersene. 4. Non-luoghi / In "No casting" l'artista propone un mondo totalmente artificiale, un non-luogo tecnologico dove persone, oggetti quotidiani, giocattoli e scenografie urbane sono elementi che concorrono all'elaborazione di un'immagine unica. Titolo dell'opera: No casting (zero zero level) 1998. Esterno Giorno.In primo piano un ragazzo con camicia e pantaloncini corti è seduto ai piedi di un palo, dopo aver lasciato la sua bicicletta. Sembra stanco, si sta riposando dopo una bella pedalata. Sullo sfondo si intravede la figura di un ragazzo seduto su una sedia, poi case e alberi. Il terreno é aspro e sassoso, la giornata è calda e assolata. 5. Oltre Jeff Wall / Se i lightboxes di Jeff Wall proponevano la magia di situazioni ricostruite con elementi reali, Cecchini si spinge oltre, verso quel "surrealismo digitale" che potrebbe costituire il primo avanposto dell'arte del terzo millennio.
Roma 18 ottobre 1999